L'Antitrust ha aperto un'istruttoria per capire se il braccialetto Power Balance ha veramente i requisiti pubblicizzati. La società Sport Town chiarisce il suo punto di vista sulla questione.
Nei giorni scorsi l'Antitrust ha aperto un'istruttoria nei riguardi delle due società che distribiuscono il braccialetto Power Balance per "possibile pratica commerciale scorretta". Ciò che chiede l'Antitrust alla Power Balance Italy e alla Sport Town è una documentazione scientifica che attesti le caratteristiche pubblicizzate nella vendita del braccialetto, e cioè che "Power Balance è basato sul concetto di ottimizzazione del flusso naturale di energia del corpo, in modo simile ai concetti alla base di molte filosofie orientali. L'ologramma in Power Balance è stato progettato per risuonare con il campo di energia naturale del corpo", come si legge sul sito internet americano. PierFrancesca Graviani, dell'ufficio stampa della MAB.q Srl ha diffuso una sua intervista a Mauro Ceci, amministratore delegato di Sport Town e rivenditore autorizzato del braccialetto che è diventato tanto di moda quest'estate, per cercare di chiarire dal suo punto di vista la situazione. Prima di tutto Mauro Ceci sottolinea che Sport Town non ha "mai fornito materiale pubblicitario che non arrivasse direttamente dalla casa madre. E tanto meno abbiamo mai pubblicizzato proprietà portentose o bracciali magici". Riguado il tipo di comunicazione commerciale specifica eseguita per il Power Balance la Sport Town risponde che la prima pubblicità rimane quella del cliente soddisfatto, e poi "ha pubblicizzato questi prodotti via Internet, sui quotidiani, i cataloghi specializzati" ma utilizzando "le informazioni che la casa madre Power Balance Italy e Power Balance America ha diffuso". "Abbiamo preso quello che compariva nei loro siti, nei loro documenti" - risponde l'ad Mauro Ceci - "Non potrei mai inventarmi parole o slogan sui benefici e le caratteristiche di un prodotto. Sport Town è il rivenditore e non il creatore quindi i contenuti pubblicitari sono quelli di chi ha creato e usa Power Balance." Alla domanda se qualcuno ha mai "lamentato problemi fisici o di salute dopo l’utilizzo di Power Balance" Ceci risponde che "nessuno dei nostri clienti si è sentito male o ha avuto problemi fisici". L'amministratore delegato di Sport Town ricorda poi di come tanti sportivi portano il braccialetto in "in palestra, lo mostrano agli amici e agli allenatori che a loro volta lo pubblicizzano intorno a loro" e anche per questo la sua azienda ha creduto nel prodotto poiché "un fenomeno per durare dev'essere un minimo veritiero. Per questo credo ai benefici di Power Balance, che abbia una veridicità perché altrimenti non si spiegherebbe appieno il fenomeno. Sport Town vende questi prodotti da 40 euro l'uno. Se fosse solo per una questione di moda la gente comprerebbe quelli contraffatti che si trovano in spiaggia a 5 euro". Riguardo all'istruttoria aperta dall'Antitrust Mauro Ceci sottolinea che "Sport Town è disponibile a collaborare e a rispondere a tutte le domande".
Fabrizio Laure
Della serie: come buttar via 40 euro... E' proprio vero che è la testa della gente a decidere di autoconvincersi: se uno "vuole" che funzioni, allora funziona, viceversa se uno è un po' realista capisce che è solo una moda e non serve ad una mazza...
RispondiEliminaSi sta meglio con il Livestrong giallo, che costa un euro e che tra l'altro va in parte in beneficenza...
Luca