Brunico/Bruneck - Peio Terme 173 km
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Brunico
Brunico, cuore e anima della verde Pusteria ai confini delle Dolomiti, dà il via a una tappa del Giro per la terza volta, dopo il 1997 e il 2004. Già citata in un documento ufficiale del 1256, Brunico ha le carte in regole per proporre ogni genere di vacanza, riposante o attiva, lungo l’arco dell’anno. Una vacanza fatta di scenari naturali, con possibilità di escursioni e ascensioni in montagna, stadio del ghiaccio, patinoir su ghiaccio artificiale o naturale (fruibili anche la sera), piste di slittino.
Suggestive le escursioni in slitta trainata da cavalli in un contesto che si cura, opportunamente, del passato. Cucine, stube, stalle, mulini non soddisfano solo l'occhio, ma riproducono la magica atmosfera del Museo provinciale degli Usi e Costumi, un museo a cielo aperto in cui sono stati trasferiti diversi edifici originali, tutte testimonianze della vita passata. Attrezzi e veicoli in grande quantità introducono il mondo contadino del lavoro. L'interesse del visitatore è attirato dagli antichi edifici nell'area a cielo aperto, arricchita dallo scorrere dell'acqua sulla ruota del mulino e dal profumo di orti e giardini contadini.
Da qualsiasi parte si avvicini alla città, la prima cosa che si nota è il grande castello vescovile. Situato su una collina facilmente accessibile, il maniero sembra vegliare sulle case del centro storico. Glorie della Val Pusteria sono non pochi campioni dello sport, dalla tennista Maria Teresa Riedl al calciatore Klaus Bachlechner al campione di mountainbike Hubert Pallhuber. Lo sci ha dato il meglio con Michael (Much) Mair, lo slittino con Huber e Brugger. Canederli, “Strauben”, “Tirtlan” e stinco di maiale con crauti riempiono di profumi l’aria del Val Pusteria. Da non perdere.
Pejo Terme
Dopo l’esordio al Giro d’Italia maturato nel 1986, con il successo in solitudine di Johan Van der Velde, Pejo si ripropone per un nuovo arrivo di tappa. Piccolo centro della Val di Sole all'interno del Parco nazionale dello Stelvio, arricchisce le sue offerte turistiche con la presenza rilassante delle terme, con le sorgenti di acqua ferruginosa. Nel cuore del Trentino Alto Adige le sue proposte di relax, in estate, si alternano al rafting sul fiume Noce o all’ipotesi di lunghe passeggiate in mountain bike sui sentieri in zona, fra abeti e larici.
Quando la temperatura si fa rigida, ampie sono le proposte di sci alpino, sci nordico e pattinaggio su ghiaccio, mentre le terme proseguono in piena attività. Storicamente risalente all’epoca romana, Pejo annota reperti archeologici che risalgono ai popoli gallo-retici. A partire dal medioevo e sino al XIX° secolo ha mantenuto il caratteristico status di municipio autonomo. Sotto il profilo architettonico, da vedere la Chiesa gotica dei Santi Giorgio e Lazzaro ricostruita nel quattrocento, la cui parete sud è magistralmente affrescata. Sul Colle di San Rocco si trova un monumento dedicato ai caduti della Grande Guerra, argomento che ha offerto lo spunto per l’importante museo tematico, aperto al pubblico dal 2003. La Prima Guerra su queste montagne ha scritto pagine importanti. Sopra il paese di Peio si trova un cimitero militare, nel quale sono stati composti anche i resti di soldati austriaci restituiti pochi anni fa dal ghiacciaio.
Cibi da gustare la "polenta rostida", tagliata a fette e riscaldata nel lardo con patate e formaggio, o i "monchi", gnocchi di polenta tenera conditi con formaggio, burro e salvia.
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